venerdì 31 agosto 2012

In viaggio per Hoi An

Il lungo viaggio dalla Cambogia al Vietnam è iniziato alle 7.30 di mattina nel migliore dei modi, su un minivan scarcassato in compagnia di un cadavere di maiale imballato nel cartone e di un sacco pieno di interiora di pollo. Abbiamo attraversato la frontiera cambiando altri 2 minivan, uno peggio dell'altro, per poi trovarci deportati su un autobus stracolmo, seduti nel corridoio su sgabelli di plastica. Per tutto il viaggio (che è durato ben più a lungo di quanto previsto, bio parco!) siamo stati torturati dalle compilation musicali selezionate dall'autista, un mix di classici viet e il peggio del disco-pop anni '80, con tanto di luci stroboscopiche. Per gli aspiranti suicidi abbiamo immortalato un momento con un video. Siamo arrivati in piena notte, ovviamente a digiuno dalla colazione, e siamo finiti con immenso piacere nell'hotel più caro di Hoi An.

giovedì 30 agosto 2012

Okun Kampucha

Oggi lo zio Obbly è ko, ha trasformato due lineette di febbre e un bruciorino alla gola in una malattia potenzialmente mortale e ora si è attaccato alle macchine salvavita nel bungalow giungloso. Poco male, io e la zia Marghe decidiamo di dedicare la mattina alle cascate dei dintorni di Ban Lung. Doverose due parole sulla 'capitale' del Ratanakiri, un'accozzaglia di strade sporche e case mal pensate, costruite peggio, la classica cittadina asiatica cresciuta troppo in fretta, priva della benché minima attrattiva. Ma la giungla intorno è tutto un altro paio di maniche: foresta sterminata a perdita d'occhio, vita allo stato puro.
Ed è proprio nella foresta che sono immerse le cascate che abbiamo visitato, salti d'acqua affascinanti, nonostante l'umidità che le rende luoghi estremamente inospitali per chi non sia abituato a questi climi. Per arrivare alle cascate abbiamo attraversato una piantagione di gomma, un'attività in grande sviluppo da queste parti. Inizialmente gestita dagli onnipresenti cinesi, pare che ora si stiano sviluppando diverse società statali cambogiane. L'effetto sull'ambiente e sulla biodiversità a me pare devastante, considerando sia il fatto che intere aree di foresta sono state trasformate in piantagioni monocoltura, e che ogni cinque anni gli alberi vengono tagliati e ne vengono piantati altri. Sfruttamento intensivo della gomma e industrie di trasformazione del legno convivono a braccetto, lasciando posto agli slum del cosiddetto indotto tutto intorno.
Nel pomeriggio lo zio Obbly è resuscitato e, memore di lontane imprese evangeliche, ha deciso di accompagnarci al lago Yok Loam forse per cimentarsi nella camminata sull'acqua. Al lago, dicono di lontana origine vulcanica, sono riuscito nell'impresa di farmi pungere da una zanzara: il posto peggiore probabilmente al mondo per essere punti... Nonostante ciò ho apprezzato i colori unici del lago, con il verde della giungla e l'azzurro del cielo a colorare un specchio d'acqua pressoché immobile.
Domani si parte alla volta di Pleiku, usciremo dalla Cambogia, un luogo in cui sicuramente lascerò un pezzettino di cuore: non dimenticherò mai gli occhi dei bambini e la gentilezza vera delle persone semplici che ho avuto il privilegio di incontrare. Okun Kampucha.

Reflections













mercoledì 29 agosto 2012

Viaggio Kratie - Ban Lung

Oggi dovevemo spostarci da Kratie a Ban Lung, un viaggetto in minivan da 4 ore e mezza. Io mi sono svegliato con un mal di gola fotonico e con il naso tappato. Mi sono detto: vabbè, a pranzo arriviamo e mi ripiglio. Errore madornale! Siamo rimasti a Kratie 3 ore ad aspettare sotto il sole che il furgone fosse pieno e siamo arrivati a destinzione nel pomeriggio con me febbricitante! Maledetti autisti cambogiani!!! La guest-house almeno è rincuorante. Un gruppo di bungalow sopraelevati molto accoglienti tra le colline giunglose...

Alice, questo è il mio letto con la zanzariera!


Il bungalow giungloso

UNa mosca (lo zio Obbly ci teneva tanto...)

In un posto così ci vuole qualcosa di forte: soda water!

martedì 28 agosto 2012

Delfini!

Questa mattina era consacrata ai delfini di Kratie: da buoni 'San Tommaso' eravamo molto scettici sull'effettiva possibilità di incrociarne qualcuno, visto che pare ce ne siano in tutto settanta. Anzi, eravamo preparati a una classica messa in scena con delfini di gomma, ci saremmo accontentati anche di una bella gita sul Mekong, che per noi zeneizi è qualcosa di diverso dal solito Bisagno. E invece una carrambata!!!! I delfini ci sono sul serio, e non sono di gomma! Sono bellissimi, trasmettono una sensazione di pace e libertà e siamo orgogliosi di avere avuto la fortuna di poterli ammirare da così vicino. Per Alice: le foto non sono un granché perchè i delfini sono veloci ed è difficilissimo capire dove spunteranno! Stanno perlopiù sott'acqua per poi sbucare per qualche istante a respirare.








lunedì 27 agosto 2012

Verso Kratie

Oggi giornata di spostamento, dalla rutilante Phnom Penh alla sonnacchiosa Kratie. Il viaggio in corriera è stato decisamente pesante: più di trecento chilometri in nove ore fanno capire il tenore della giornata. Metteteci poi che qui, per andare da A a B perfettamente in linea retta  si decida di passare da C allungando di ore il viaggio. Nella guest house ci attendeva un nostro vecchio amico, il geko di Kampot... Lungo 40 centimetri fa un verso che riprende il suo nome: Geee - kooo, lo sapevate????

domenica 26 agosto 2012

Phnom Penh

Ecco come ti riduce Phnom Penh...
Phnom Penh non è diversa dalle altre capitali asiatiche. Caotica, sporca, disordinata...
Inizialmente avrei voluto saltarla, poi abbiamo pensato che una visita alle prigioni di Pol Pot bisognava farla...
Così eccoci qui.
Ero pronta al peggior shock piscologico entrando. Eppure questa prigione museo (ricavata da un edificio scolastico) dove sono state rinchiuse, torturate e uccise circa 12000 persone in poco meno di quattro anni (ne sono uscite vive poco meno di 200) mi ha intristito sì, ma in modo diverso da quello che pensavo. Certo non si può rimanere indifferenti alle foto dei rinchiusi. Uomini, donne e bambini. Che vengono ripresi con precisione all'entrata e dopo le torture, rotti, sanguinanti e decisamente morti. Non può lasciare indifferenti il fatto che Pol Pot e i suoi, nonostante quello che hanno combinato, hanno avuto il privilegio di invecchiare (bene o male non sta a me dirlo, ma hanno vissuto e sono invecchiati). Quello che mi ha colpito di più però è l'incuria. La sporcizia. La mancanza totale di una struttura, di spiegazioni che fa sembrare quel luogo più un magzzino che altro. Per non parlare del gift shop all'uscita che vende borse e calamite...
Tutto in linea con lo spirito di Phnom Penh del resto. Città che porpone tra le sue attrattive la possibilità di sparare con i bazooka a polli cani e mucche per divertimento in speciali zone dette shooting range. Ci mancano i ragazzini. Ma aloro è riservato un trattamento diverso...
Che dire quindi... Pace in terra agli uomini di buona volontà


sabato 25 agosto 2012

Il lago Tonle Sap

Oltre ai templi di Angkor, la zona di Siem Reap può vantare un'altra meraviglia meno conosciuta: il lago Tonle Sap e, in particolare, alcuni 'floating villages', villaggi galleggianti sulle rive del lago stesso. Il Tonle Sap non è propriamente uno stagno, essendo il lago più grande del sud est asiatico, e per poter vivere sulle sue sponde in condizioni di sicurezza occorre spirito di adattamento e parecchia abilità nel costruire villaggi su palafitte alte fino a sei metri. Abbiamo navigato su una tinozza ma siamo riusciti ad ammirare un villaggio in particolare. Ecco il resoconto fotografico.

















 
Dopo il bottino che ci ha estorto...









 


venerdì 24 agosto 2012

Angkor 2

Stamattina sveglia alle 4.45 per vedere l'alba all'Angkor Wat. Alle 5.00 Stefano, che il giorno prima mi sfotteva dicendo che non sarei riuscito ad alzarmi così presto, era ancora nelle braccia di Morfeo...lo sfotterò a vita! Arrivati al tempio abbiamo trovato una folla incredibile di turisti, ma me l'aspettavo. La visita è proseguita di wat in wat, con continui assalti di venditrici ambulanti e spillatori di dollari vari, fino a che, alle 12 circa, abbiamo gettato la spugna e ci siamo ritirati nella guest house, sfatti dalla fatica e dal caldo soffocante. Dopo una doccia rigenerante e un po' di shopping, Marghe è andata dal parrucchiere al mercato locale, mentre io e Ste ci siamo concessi il 2° body massage del viaggio. Dopo cena volevamo visitare il night market, ma è sopravvenuta una stanchezza mostruosa unita alla pioggia battente...
Mongolfiera su Angkor

Reflections

Particolare

Occhiali da uovo di Pasqua...

Sandraaaaaaaa

A quarant'anni la cresta...

Bambina timida e non abituata alle foto

Abbiamo speso una fortuna in incenso

Radiciona

Radicione

Bimba

Casa dello Obbly

Dormivo sul serio, giuro

Pensierosa

Ballerine tradizionali alla festa dell'unità

Applausi per il discorso di Bersani